“Sono Greta Molinari, studentessa iscritta al
secondo anno del corso di laurea in Sociologia.”

Sono state queste le prime parole di quello che sarebbe stato l’inizio di una delle esperienze più significative della mia vita.

Era l’ottobre del 2022, quando ho dato inizio ad un nuovo capitolo del mio percorso. Dall’Italia mi sono trasferita nel Regno Unito per portare a termine il mio terzo ed ultimo anno di laurea triennale.
Dopo aver trascorso due anni presso l’Università di Bologna, al Campus di Forlì, mi sono stabilita a Colchester per proseguire gli studi presso l’Università dell’Essex; tutto ciò è stato reso possibile grazie ad una borsa di studio annuale Erasmus+.

La pandemia COVID-19 ha segnato il mio ultimo anno di liceo, il primo e, in parte, il secondo anno di università. Se le lezioni sono state comunque garantite dalla modalità online, sono, invece, venute meno occasioni di interazione con altrə studentə. Ho spesso vissuto queste carenze – dovute a comprensibili motivi di sicurezza – con sofferenza e frustrazione, come momenti indispensabili sottratti al mio percorso.
Arrivare in una nuova università, e per di più in un paese estero, mi ha, dunque, riportata a settembre di tre anni fa, regalandomi l’emozione del tanto bramato primo giorno in presenza.

Ho avuto modo di confrontarmi con un sistema diverso da quello italiano, basato su un costante dialogo tra studentə e professorə e non su passivi insegnamenti. Le lezioni, della durata di due ore, si sono strutturate attorno ad un’iniziale spiegazione seguita da una discussione tra noi studentə, moderata dai docenti. A ciò sono stati affiancati lavori di gruppo, da realizzare nel corso della lezione e da presentare una volta terminati.

Un altro interessante aspetto del sistema accademico britannico riguarda gli esami: anche questi totalmente differenti da quelli italiani.
Nel corso dell’anno ci sono state assegnate delle consegne; nel mio caso – ovverosia per il corso di Sociologia – il compito è stato quello di presentare saggi su determinati testi di riferimento. Attraverso un importante lavoro di ricerca e una successiva rielaborazione, ho approfondito varie tematiche: sono passata dall’affrontare materie come Sociology of Sexualities e Development, N.G.Os and Foreign Aid a corsi che più mi hanno appassionata, tra cui Psychiatry and Mental Illness e Crime, Media and Culture.
Le lezioni si concluderanno a breve con esami finali, corrispondenti a quelli che si svolgono nel corso della sessione estiva italiana.

Nonostante ci siano stati dei momenti di difficoltà (e talvolta anche di stress), ho ricavato molto dal mio impegno, anche grazie alla differente lingua e all’obiettivo principale dei saggi: apprendere e approfondire le conoscenze ricavate dai corsi.
Dal punto di vista linguistico desidero sottolineare quanto l’immergermi in una realtà non italiana sia stato per me fondamentale: sono passata dal timore di sbagliare all’entusiasmo di potermi esprimere con tranquillità.

Oltre a studiare e a frequentare le lezioni, ho avuto anche modo di visitare città come Londra, Cambridge, Colchester, Bath; godermi i loro magnifici panorami mi ha permesso di riscoprire il fascino di viaggiare e di lasciarmi incantare dalla novità. Arrivare in questi luoghi e vederli per la prima volta mi ha dato la possibilità di rivivere quella sensazione di stupore che spesso ci si dimentica di possedere.
La tranquillità dei paesaggi britannici, la genuina gentilezza delle persone del loco e il calore inglese sono stati miei compagni durante la mia permanenza.
Al Campus mi sono interfacciata con nuove tradizioni e culture e ho stretto amicizia con compagni provenienti da Malesia, Canada, Brasile, Paesi Bassi. Queste persone mi hanno regalato molto e spero di poterle incontrare nuovamente in futuro.

Ho affrontato difficoltà linguistiche e accademiche, ho conosciuto lo scoglio della nostalgia e, di tanto in tanto, convissuto con la tentazione di mettere un punto prima del previsto, per paura di non farcela.
Ciò che più mi ha spronata e motivata a non arrendermi è stata la volontà di vivere appieno questo percorso della mia vita assieme ai miei compagni di viaggio, sostenendoci vicendevolmente.

È proprio durante questo percorso Erasmus che ho avuto occasione di conoscere ed entrare a far parte dell’Associazione “SHE is scientist”. Il tirocinio che ho svolto con loro mi ha permesso di prendere consapevolezza della realtà affrontata quotidianamente dalle donne che lavorano in ambiti STEM e di condividere le cause da loro sostenute.

Mi è stata donata un’opportunità che mai avrei immaginato di poter ricevere.
Ho condiviso questa esperienza per poter dire semplicemente questo: partite e tenete duro.

…E, nel caso dell’Inghilterra, tenete duro soprattutto per la pioggia!

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