L’informatica è un settore che oggi viene spesso associato a figure maschili. Le invenzioni dei primi calcolatori e della programmazione è stata attribuita a grandi inventori, singoli, ma non sono mai state menzionate nella storia e nei libri le numerose donne che hanno contribuito a rendere quegli strumenti fondamentali e rivoluzionari per noi.

Il libro di Carla Petrocelli, uscito per Edizioni Dedalo nel 2019, racconta la storia anomala dell’informatica, disciplina costellata da grandi sofferenze ed emarginazioni, soprattutto per quel che riguarda la collocazione femminile. Donne sconosciute al grande pubblico – e purtroppo, in molti casi, anche agli specialisti del settore – sono state le menti geniali che hanno posto le basi delle moderne tecnologie, senza però ricevere alcun riconoscimento, attribuito, il più delle volte, agli uomini con cui collaboravano.

Carla Petrocelli porta finalmente alla luce i loro contributi determinanti e innovativi, facendo emergere, ad esempio, le grandi somiglianze fra il poeta George Byron e sua figlia Ada, prima programmatrice al mondo, ancor più stupefacenti se si pensa che in realtà i due non si sono mai conosciuti. Vedrete come la bellissima attrice Hedy Lamarr fosse anche, nell’ombra, una scienziata brillante, capace di brevettare un’idea oggi fondamentale per le telecomunicazioni. Scopriremo poi come il gracile tenente della Marina statunitense Grace Murray Hopper, con il suo spirito di inventiva e la sua meticolosità, ha perfezionato l’arte della scrittura del software, e conosceremo le straordinarie ENIAC Girls, donne coraggiose, forti, che hanno lottato contro il pregiudizio che le voleva solo mogli e madri. Queste donne non compaiono nei libri di storia, ma hanno indubbiamente cambiato la nostra quotidianità.

Abbiamo intervistato l’autrice per capire insieme a lei come queste storie possano fare la differenza oggi nell’incentivare le ragazze a intraprendere e consolidare il proprio percorso nelle carriere scientifiche e come certe dinamiche si ripetano ancora oggi, ma sempre meno.

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