Mildred Cohn
“I didn’t intend to be an assistant for the rest of my life; so I started a new field of research.”
Mildred Cohn era una donna molto determinata, soprattutto a dimostrare che il talento doveva essere l’unica qualifica davvero utile per lavorare nella chimica. In un’epoca in cui le manifestazioni aperte di pregiudizio nei confronti di donne ed ebrei erano all’ordine del giorno, ha combattuto strenuamente guadagnandosi il proprio posto in laboratori e università di alto livello.
Di cosa si è occupata? Ha letteralmente trasformato il modo di studiare gli enzimi, ingegnandosi a trovare soluzioni tecnologiche innovative quando gli strumenti adatti non erano disponibili. Ha anche contribuito a mettere a punto la tecnica della risonanza magnetica nucleare (NMR), che le ha permesso di studiare il comportamento degli enzimi e delle altre proteine durante le reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo.
La determinazione non le mancava, questo è chiaro.
La Cohn iniziò il college nel 1928, quando aveva solo 15 anni, laureandosi in chimica al Hunter College di New York, perché la classe di fisica non era disponibile. Un insegnante di chimica del college per sole donne le disse addirittura che per le donne era “disgustoso” diventare chimici. Tre anni dopo, incurante di tutto ciò, si laureò con lode e partì con determinazione a proseguire gli studi universitari in scienze fisiche.
Dobbiamo darle ragione, col senno di poi, e farle complimenti virtuali per la sua tenacia.
Mildred Cohn divenne professoressa ordinaria all’Università della Pennsylvania nel 1960, più di 20 anni dopo aver ricevuto il suo dottorato di ricerca. È stata la prima donna a essere nominata nel consiglio del Journal of Biological Chemistry, dove ha lavorato come editor per 10 anni (1958-63; 1968-73), oltre ad essere stata presidente dell’American Society of Biological Chemistry.
“My career has been affected at every stage by the fact that I am a woman, beginning with my undergraduate education…My greatest piece of luck was marrying Henry Primakoff, an excellent scientist who treated me as an intellectual equal and always assumed that I should pursue a scientific career and behaved accordingly.”
Per maggiori approfondimenti leggi l’articolo completo sul sito dell’America Chemical Society.