Era luglio del 2018 quando l’abbiamo vista tagliare il traguardo al volante di Emilia 4 dopo 2860 km, vincendo l’American Solar Challenge con il team di Onda Solare. Oggi, a distanza di un anno, la vediamo ripartire carica di energia e bagagli alla volta dell’Australia, dove insieme ai colleghi della squadra emiliana affronterà la World Solar Challenge 2019 e i 3000 km di traversata del deserto da Darwin ad Adelaide; il tutto a bordo della nuova versione del cruiser a energia solare appena uscita dalla scuderia, con l’ aiuto aerodinamico di una sinuosa “long tail”.

“È stato l’interesse per la scienza e la tecnologia, uniti al sogno di poter dare un significativo contributo nell’ambito della mobilità sostenibile a spingermi nella scelta di questo settore”.

Morena Falcone

Morena Falcone, ingegnere energetico classe ’91, è dottoranda all’ Università di Bologna, dove si occupa di Automotive for Intelligent Mobility e dove ha avuto modo di conoscere la realtà di Onda Solare, il team emiliano che dal 2005 porta avanti la progettazione e costruzione di veicoli solari e che ha partecipato alle gare più prestigiose in questo settore portando a casa risultati sorprendenti.

Dal 2017 Morena è entrata ufficialmente nella squadra, appassionandosi alla lavorazione dei componenti che sono stati progettati e realizzati per costruire EMILIA4 LT, la prima auto solare a 4 posti concepita in casa Onda Solare dopo le precedenti versioni monoposto. Un’officina storica a fare da sfondo, un team tutto al maschile e tanta determinazione sono stati gli elementi che l’hanno portata a diventare un punto di riferimento insostituibile per l’intera squadra, che divide con lei decisioni strategiche importanti e non ha alcun pregiudizio, al contrario del famoso stereotipo, nel vederla al volante. Anzi!

Appassionata di ingegneria ma anche di cinema e scrittura, Morena è instancabile. Complice la sua giovane età, l’energia in gioco è davvero tanta. Il suo segreto? “Semplice, non dormo! Avrò un’eternità per farlo dopo!”

domande

La curiosità regna sovrana, così abbiamo deciso di farle qualche breve domanda per approfondire alcuni aspetti sulla percezione della donna nell’ambito in cui lavora.

Come viene percepita la tua attività scientifica all’interno e al di fuori del tuo ambito?

“In maniera ambivalente; è sicuramente vista come molto impegnativa ma allo stesso molto interessante e per coloro che lavorano nel mio ambito scientifico è considerata di grande utilità, proprio grazie ai numerosi progetti che portiamo avanti, oltre che per l’impatto che questi hanno a livello di ricadute e risultati.”

In un ambiente come quello ingegneristico, dove le donne sono presenti in maniera discontinua a seconda delle varie specializzazioni, ti sei mai sentita meno considerata proprio perché donna?

È successo diverse volte, prevalentemente da studentessa, quando ancora non ero dottoranda, ma a dire il vero non percepisco difficoltà legate alle possibilità di riuscita nel mio percorso lavorativo né nella ricerca che svolgo.

Come ti vedi tra 10 anni?

“Ci siamo io e la mia quattro ruote ibrida, elettrica e solare, che ci dirigiamo in ufficio nella start-up aperta da me e dai miei meravigliosi compagni di ricerca (e di avventura).”

Ora uno sforzo di immaginazione: come vedi il futuro delle donne nel tuo ambito?

Sono positiva. E alle donne dico: non ci facciamo buttare giù dalle frecciatine misogine di professori che ancora, nel 2019, si stupiscono per la presenza di ragazze che frequentano ingegneria e che sono interessate al mondo della meccanica e dell’ automotive in generale. Dunque sì, credo che in futuro saremo sempre di più!

Capito, ragazze? Eccovi un brillante incoraggiamento all’ottimismo e alla valorizzazione di sé stesse, di cui noi donne, tutte, dovremmo fare tesoro.

E adesso seguitela Morena, insieme all’intero team di Onda Solare, lungo le strade calde e polverose del deserto australiano: saranno settimane di sole ed energia quelle di ottobre. Sotto tutti i punti di vista!

Stay sunny! 🙂 

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