Cosa ci può insegnare la scienza sul fallimento?
Nella vita di tutti i giorni, cerchiamo in tutti i modi di evitare il fallimento e talvolta ne siamo quasi terrorizzati. Abbiamo paura di sbagliare sul posto di lavoro, e anche nella nostra vita privata spesso temiamo di non giungere alla realizzazione di un nostro obiettivo o sogno.
Nella vita di ogni scienziato, il fallimento è una condizione comune e costante, quasi impossibile da evitare e tutti dovremmo imparare a fallire come loro.
Che significa?
Gli esperimenti scientifici non sono progettati per avere successo.
Sono progettati per esplorare una domanda e potenzialmente aumentare la conoscenza di un problema, infatti i ricercatori non progettano i loro esperimenti per ottenere un risultato specifico: se sapessero già quale risultato otterrebbero, non avrebbe senso eseguire l’esperimento.
Gli esperimenti vanno male, le misurazioni non forniscono i risultati attesi, i campioni sono contaminati, i modelli sono ingannevolmente semplicistici o alcune tecniche applicate in modo sbagliato portano a falsi positivi.
Ci si potrebbe chiedere perché la scienza abbia così successo nonostante così tanti fallimenti. L’alternativa, è che abbia successo grazie a loro.
Dunque, come possiamo applicare i principi del metodo scientifico al nostro lavoro e alla vita di tutti i giorni?
SHE IS A SCIENTIST lancia ufficialmente una campagna sul fallimento e, in particolare, sull’idea di fallimento nel mondo della scienza!
In queste settimane abbiamo lavorato con il team e l’aiuto di Sara Colognesi, validissima psicologa, alla definizione di alcuni punti interessanti sull’esperienza del fallimento. Riflessioni, analisi e strumenti per elaborarlo come esperienza.
Buona lettura!
“Il fallimento è un sentimento molto prima di essere un risultato reale”.
Michelle Obama, “Becoming”
Più che il fallimento stesso ciò che spesso ci blocca è la paura di fallire. E temere il fallimento non è una esperienza così strana per una persona. Pressioni sociali, esperienze negative passate o addirittura traumatiche possono determinare questo tipo di atteggiamento nei confronti di un fallimento possibile e che ancora non c’è stato.
Così può accadere che magari intraprendiamo un percorso con un’altissima paura di fallire e, quindi, potenzialmente auto-sabotando la nostra impresa oppure potremmo addirittura decidere di evitare di fare quella cosa anche se così importante per noi.
Una possibile chiave di lettura: il fallimento è una possibilità di fare esperienza e imparare qualcosa di nuovo. Questa non è una interpretazione possibile se abbiamo una concezione delle nostre competenze e abilità come qualcosa di finito e completo, e che arrivatə ad una certa età o livello formativo non c’è altro che possiamo imparare. La psicologia e le neuroscienze arrivano in soccorso: sappiamo che, invece, finché una persona è su questo pianeta ha sempre la possibilità di imparare dai propri fallimenti. Competenze e abilità sono sempre incrementabili. Conoscere questo aspetto del funzionamento umano può essere il punto di partenza per cominciare a non temere così tanto il fallimento.
“I nostri fallimenti sono considerati la regola e il nostro successo è considerato l’eccezione”.
Rhonesha Byng, imprenditrice
I temi portati dal femminismo intersezionale e dai movimenti per la giustizia sociale sono fortemente interconnessi con la narrazione del fallimento e l’effetto psicologico che il fallimento o la paura di fallire possono avere sulle persone. Perché diciamolo, non tutti i fallimenti sono creati uguali.
Le persone che appartengono a uno o più gruppi marginalizzati e/o razzializzati hanno meno opportunità di avere spazio e, di conseguenza, anche maggiore pressione a non fallire.
La “teoria della minaccia dello stereotipo” di Steele e Aronson illustra perfettamente un aspetto importante di questo tipo di esperienza. Una persona percepisce la minaccia dello stereotipo quando si sente a rischio di confermare uno stereotipo negativo associato al proprio gruppo sociale. E questa minaccia, oltre a creare una situazione di disagio è in grado di ridurre le prestazioni delle persone che ne sono oggetto.
Quindi, se vogliamo cambiare la narrazione sociale e iniziare a considerare il fallimento come una esperienza, come una occasione di imparare, è fondamentale smettere di pensare che si tratti solo di una responsabilità individuale e che, invece, dobbiamo fare uno sforzo collettivo affinché questa possibilità sia davvero aperta a tuttə.
“Non esistono innovazione e creatività senza il fallimento”
Brené Brown, PhD, ricercatrice e storyteller
Brené Brown ha l’onere e l’onore di aver avvicinato milioni di persone alle scienze sociali e soprattutto a come si fa ricerca in questo ambito. Ci ha parlato di vergogna, vulnerabilità, scarsità e di fallimento. E ci ha detto che il fallimento non è una possibilità: è garantito!
Nel suo libro “Rising strong” illustra 3 step fondamentali per elaborare una esperienza di fallimento.
- Step 1: osserva consapevolmente le tue emozioni, datti il permesso di provare qualsiasi cosa stai provando. Prova a considerare i tuoi sentimenti senza giudicarli: che cosa ti stanno dicendo le tue emozioni di questa esperienza?
- Step 2: annota e considera che tipo di narrazione stanno facendo i tuoi pensieri su ciò che è successo. Noti che sono pensieri che spesso ritornano? Che tipo di storia ti stai raccontando
- Step3: Nei due step precedenti potremmo avere scoperto delle cose, anche spiacevoli, su noi. Per esempio, il ruolo che la vergogna riveste nella nostra vita. Potremmo aver scoperto che abbiamo bisogno di chiedere aiuto professionale. Può essere un passaggio molto minaccioso, a volte persino terrificante.
La cosa più importante da ricordare è che imparare dai propri fallimenti non significa necessariamente sostituirli sempre con un successo. Imparare ad accogliere anche le parti meno luminose di noi è ugualmente importante. A volte le cose semplicemente non funzionano, e ognunə di noi fa il meglio che può con gli strumenti a sua disposizione.

Proprio per gestire il fallimento come un’occasione di apprendimento e crescita personale abbiamo deciso di lanciare una campagna di condivisione!
Crediamo sia importante che non si osannino solo i successi, ma che anche i fallimenti debbano avere il loro spazio e, insieme a loro, gli insegnamenti che ne abbiamo tratto.
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Vuoi partecipare?
- Save the date: venerdì 13 novembre è la giornata di condivisione delle esperienze!
- Scegli il format: stories o post sul social che preferisci, abbiamo creato anche un filtro per stories apposito che si chiama come la campagna, lo trovi nella gallery su Instagram! 🙂
- Racconta la tua esperienza facendo ‘coming out’ su uno dei tuoi fallimenti nel lavoro e nella vita e su cosa questo ti ha insegnato.
- Ricordati di citare il nome della campagna, usare #FailLikeAScientist e taggare @she_is_a_scientist.
- Coinvolgi chi vuoi e spargi la voce!