Possibile fare un festival aperto a tutti con partecipanti da tutta Italia proprio in questi giorni di quarantena? Certo, se il luogo di ritrovo è il web! Basta ricordarsi la parola d’ordine! Tranquilli, è facile!
#ladivulgazionenonsiferma
Questo è lo spirito con cui è nato il festival, da un’idea di Alessio Perniola, fondatore di Multiversi, per continuare a dar voce alla community di divulgatori italiani. Una comunità sempre più grande e sempre più ricca di spunti interessanti da condividere.
Quindi via, in meno di una settimana è stato creato un ricchissimo palinsesto per coprire ben dieci giorni a suon di video, dirette, esperimenti, podcast, interviste e tanto altro.
In questo contesto fatto di novità, eccitazione e ispirazione, in un momento storico che più di ogni altro richiede speranza e voglia di credere in una prospettiva ottimista, non potevano mancare i contributi di She is a scientist. Una chiacchierata su Skype, un brainstorming degno dei migliori strizza-cervelli e sì, il progetto ha iniziato pian piano (ma nemmeno troppo) a delinearsi. La tecnologia, alleata indispensabile in una situazione di reclusione forzata, le fusa del gatto e una buona dose di adrenalina hanno dato il contributo fondamentale per la costruzione degli episodi della neonata serie “Ti racconto questa – Storie di donne, scienza e donne nella scienza”, video-podcast ideati e realizzati da Nicole Ticchi e Serena Fabbrini, con la collaborazione della bravissima disegnatrice Irene Renon in alcuni di essi.
“Vogliamo raccontare le donne nella scienza, ma dobbiamo trovare una chiave diversa, fuori dal comune”
Da mille chiacchierate pregresse, ma soprattutto da questa spinta improvvisa e urgente a concretizzare le idee, sono emerse le parole chiave attraverso cui si snoda la narrazione. Il concetto di modello di riferimento, la percezione e la valorizzazione dei propri successi, l’adrenalina della scoperta sensazionale e del realizzarsi di un sogno, la rabbia che ti assale davanti ad un mancato riconoscimento. Sensazioni e concetti salienti quando si parla del ruolo femminile nella scienza e nella ricerca.
E poi lui, il luogo che noi tutte vorremmo costruire: il laboratorio della principessa. Un luogo delle favole sì, ma quelle nuove, dove non ci viene chiesto di scegliere se essere principesse oppure scienziate. Perché è assolutamente scontato che si possa essere entrambe le cose.
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